venerdì, aprile 21, 2006

Ad Block: qui prodest?

A chi giova usare i sistemi di blocco dei messaggi pubblicitari, meglio noti anche come Ad Block?
Parlo di quei programmi che impediscono il caricamento dei banner pubblicitari all'interno delle pagine dei siti che vengono visitati, a prescindere o quasi da formato e tipologia vengano utilizzati.

Pensando alle realtà editoriali on line classiche, il modello che governa tutto è estremamente semplice, brillante ma allo stesso tempo flebile: quello della pubblicità. Più utenti visitano un sito, più volte il messaggio pubblicitario verrà visualizzato, più visite l'inserzionista pubblicitario veicolerà utenti interessati all'interno del proprio sito.

Cosa viene chiesto agli utenti da chi gestisce siti web? Nulla, il servizio è gratuito. Questa è una delle enormi ricchezze del web a mio avviso: la possibilità di avere informazioni, servizi, contenuti in modo gratuito e in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.

L'utente che usa Ad Block priva il sito che visita di quella che è l'unica fonte che permette di coprire i costi. Esistono casi di realtà on line nelle quali la parte pubblicitaria non è presente, o per le quali il modello di business è slegato dal'advertising, ma si tratta di eccezioni. La regola è questa: la pubblicità paga i costi, o quantomeno dovrebbe.

Bloccare i banner dei siti che si leggono giornalmente, e che magari vengono apprezzati per i contenuti che forniscono, equivale a impedire a queste realtà non solo di crescere, ma di continuare a fornire quel servizio che ogni giorno mettono a disposizione dei propri lettori.

Leggendo alcuni commenti ho la sensazione che chi utilizza Ad Block si ritenga molto più "skillato" della norma, non capendo in realtà che quello che sta facendo, nel suo piccolo, è in primo luogo un danno a se stesso, impedendo ad un sito che apprezza e che frequenta di continuare a fare il proprio lavoro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te ;-)

l'unca "eccezione" potrei concepirla per quei poveretti che navigano ancora col 56k (o col 33k causa linee penose!!!!): ecco, in quel caso disabiliterei pure le immagini pur di navigare decentemente ;-)

Tagliaerbe ha detto...

... c'è sempre la pubblicità solo testuale, non ci sono più scuse :-)

Anonimo ha detto...

Finalmente sull'argomento un post sensato e non talebano... Che ne dici Paolo di rimettere i nostri banner? :-)

Anonimo ha detto...

si scrive CUI prodest.

Anonimo ha detto...

Ma basta con queste marchette dappertutto, ho già buttato la televisione al cesso, la quale ormai trasmette solo pubblicità intervallata da qualche programmino qua e là.
I giornali già ricevono valanghe di milioni di finanziamenti pubblici, e in più ci inondano di inutili consigli per gli acquisti di inutili oggetti di consumo.
Ad Block è un'invenzione GENIALE, la pubblicità se la guardino gli spettatori di merdaset, e comprino diligentemente tutto quello che dice lo spot. Tra l'altro non dimentichiamo che il costo della pubblicità viene scaricato su chi compra quel prodotto, per questo cerco di evitare accuratamente tutto ciò che mi viene con invadenza proposto.
Ci sono tanti blog di informazione LIBERA, che è tale anche perché non prende marchette da nessuno, venditori di SUV, petrolieri o compagnie di telefonini del caxxo (tanto le categorie merceologiche degli itagliani sono sempre queste).
Per rispondere a Jullapapilla: un buon sito per quanto mi riguarda deve avere contenuto, non forma di flash asp dotnet e roba sbrilluccicante del genere, quello lo lasciamo a chi VENDE qualcosa su internet e che giustamente deve apparire "fashion" in una società di modaioli. Ma a un sito di vendita non servono ulteriori banner proprio per la sua natura